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I pregiudizi che siamo: all’interno di una generale riflessione sull’identità europea, un laboratorio di ABCittà per la creazione di un kit antipregiudizio

Copia di ventotene locandina ws GENOVA ARCI

Ha recentemente avuto luogo, presso la sede di ARCI Liguria, a Genova, il workshop I pregiudizi che siamo, proposto dalla cooperativa ABCittà di Milano, all’interno del progetto #Ventotene. Comunità, cittadinanza e identità europea, che si interroga su cosa definisca, oggi, l’identità europea.
Il laboratorio, condotto da Maria Chiara Chiacchieri e Anna Chiara Cimoli, ha testato e discusso i contenuti di un kit antipregiudizio.

Il tema sono i pregiudizi e gli stereotipi, gli automatismi, lo slittamento nel luogo comune che diventa verità indiscutibile.
Il kit è pensato per musei, archivi, biblioteche, istituzioni culturali e tutte quelle realtà che stanno all’intersezione fra cultura, società e educazione, avendo a cuore lo scivolamento razzista e la diffusione dello hate speech cui tutti stiamo assistendo.
Attraverso una serie di attività, giochi, provocazioni, il kit si propone di aiutarci a riconoscere un pregiudizio e a scioglierlo dentro la complessità della diversità culturale.
Parlando di provenienza, credo, genere, gusti e di tutto quello che fa la diversità fra le persone, il workshop ha anche chiesto ai suoi partecipanti: come nasce un pregiudizio? Come combatterlo? Chi decide chi siamo? Chi è dentro? Chi è fuori?

Ecco cosa ne hanno scritto Sara Pigoni e Beatrice Masala, volontarie del progetto Io accolgo, dell’Arci Servizio Civile Genova.

I pregiudizi che siamo: il workshop per riflettere su stereotipi e luoghi comuni

Genere, provenienza, credo religioso, abitudini: tutte le scuse sono buone per chiudere gli altri dentro una gabbia. Da queste premesse è partito il workshop “I pregiudizi che siamo”, organizzato dall’associazione Abcittà in collaborazione con Arci Liguria che si è tenuto lo scorso mercoledì presso la sede di Arci Genova. Un’occasione per riflettere sui pregiudizi e gli stereotipi dai quali nessuno di noi si può ritenere immune, per imparare a riconoscerli e scardinarli.

Partendo dal manifesto di Ventotene è stata proposta una serie di attività volte a stimolare uno scambio di prospettive e di idee fra i partecipanti, con l’obiettivo dichiarato di raccogliere suggestioni utili alla costruzione di un “kit antipregiudizio” da proporre in musei, biblioteche e altri luoghi di cultura.

Il workshop si è aperto con l’invito a presentarsi raccontando gli stereotipi di cui ognuno si sente o si è sentito oggetto; ha preso così vita uno scambio di racconti di esperienze personali che hanno messo in luce come la produzione di stereotipi sia potenzialmente inesauribile e come questi colpiscano tutti.
Attraverso giochi e attività il gruppo ha preso coscienza di come ognuno di noi si alterni nel ruolo di vittima e di carnefice: tutti abbiamo la tendenza a ragionare per automatismi e luoghi comuni, ma la complessità di un individuo non si può ridurre a una etichetta.

Il gruppo di partecipanti, accomunato dall’abitudine al confronto con queste tematiche, era eterogeneo ma sono state proprio le differenze dei singoli a consentire una sintesi ricca di visioni e sentiti diversi.
I partecipanti nella parte finale del workshop hanno elaborato possibili attività da proporre ad adulti e adolescenti, strutturate in modo da stimolare la riflessione sul tema di stereotipi e luoghi comuni.

Un’esperienza di scambio e confronto con l’altro ma anche un’occasione per riflettere individualmente sui quesiti rimasti aperti e sulle radici profonde del pregiudizio.

#Ventotene. Comunità, cittadinanza e identità europea è un progetto realizzato da TwLetteraturaABCittà e Cooperativa Liberitutti con il sostegno della Compagnia di San Paolo, nell’ambito del Bando Polo del ‘900, destinato ad azioni che promuovono il dialogo tra ‘900 e contemporaneità usando la partecipazione culturale come leva di innovazione civica.

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